I migranti hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, ma anche da Zuwara e El-Agelat in Libia. A questi si aggiungono centinaia e centinaia di bengalesi, egiziani, sudanesi, pakistani, nonché dal Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Guinea, Burkina Faso e Sierra Leone.
La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per provare a tamponare l’emergenza all’hotspot, ha disposto il trasferimento con navi militari e traghetto di linea di buona parte dei cosiddetti “ospiti”; In Prefettura stanno cercando di fare il più in fretta possibile e non soltanto perché nei padiglioni di contrada Imbriacola ci sono quasi 2.800 persone, ma anche perché continuano a registrarsi segnalazioni di avvistamenti e recuperi di gruppi di “migranti”.
La situazione è molto più grave di quanto “Meloni” ci voglia far credere e i casi sono due: il governicchio italico è succube o connivente con questa invasione che profughi non sono certamente.